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Settembre 28, 2022

Pronto il primo drone solare capace di intercettare focolai e roghi per interventi preventivi e risolutivi. Si chiama “Firehound Zero”, ed è un sistema totalmente italiano sviluppato dalla NPC di Imola, specializzata nel settore metalmeccanico, e dalla Vector Robotics di Treviso, operativa nella progettazione e nella produzione di droni innovativi.

Firehound Zero, come funziona il drone solare

Il drone, dalle dimensioni estremamente ridotte – lungo appena 87 centimetri per 1,5 chilogrammi di peso – riesce a volare in modo autonomo fino a otto ore consecutive, a una velocità oraria di circa 40 chilometri e a una quota operativa di 120 metri di altezza. Le celle fotovoltaiche sono collocate sulle ali di Firehound Zero, la cui superficie è di circa 0,5 metri quadrati. Durante il giorno si ricaricano grazie alla luce solare, e poi forniscono energia al motore elettrico.

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Firehound Zero: intercettare i roghi prima che divampino

L’innovativo drone permette il monitoraggio di circa 500 ettari di superfici all’ora e, grazie ad un efficace sensore a infrarossi, è in grado di fornire alla centrale di controllo le coordinate precise di roghi anche di ridotte dimensioni. Firehound Zero, infatti, ha la capacità di intercettare addirittura piccoli falò di appena 30-40 centimetri di diametro. Il drone ha un raggio d’azione di 10 chilometri – estendibili con la tecnologia 4G e 5G installata a bordo – e, silenzioso e non inquinante, può volare senza criticità pure su aree protette e parchi naturali.

firehound zero
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Una possibile soluzione, innovativa e sostenibile

Firehound Zero rappresenta “uno degli utilizzi più nobili per un drone – ha sottolineato Andrea Beggio, project manager di Vector Robotics – e può essere di grande aiuto per prevenire gli incendi ed evitare, ogni anno, la distruzione di centinaia di ettari di foreste e boschi”, ha aggiunto.

È innegabile, infatti, che l’uso di una flotta di droni di questo tipo possa garantire una copertura continuativa di ampie aree del territorio, specialmente quelle che presentano maggiori possibilità di focolai accidentali o dolosi. Ecco perché attualmente, spiegano i realizzatori di Firehound Zero, numerose istituzioni e amministrazioni locali sono in trattativa per l’acquisto del drone, che potrebbe rappresentare una soluzione sostenibile e innovativa ai roghi che distruggono il nostro Paese.

L’Italia, il Paese che brucia di più in Europa

Secondo un dossier dell’Università Cattolica di Roma, infatti, nel 2021 l’Italia è risultata essere la nazione europea con il più alto numero di incendi: 1422, per un totale di 160mila ettari di superficie bruciata.

 

Alessandra Marcelli

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