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Giugno 23, 2022

Nel 2022, grazie ai sette mesi di ora legale, si risparmieranno oltre 190 milioni di euro. È quanto stimato da Terna, società operatrice delle reti di trasmissione dell’energia elettrica, in merito all’impiego energetico nel periodo primaverile-estivo.

L’ora legale riduce i consumi energetici: ecco come

Nel dettaglio, i dati sono stati calcolati considerando il costo del kilowattora medio per il “cliente domestico tipo” che, secondo la rilevazione dell’ARERA, è di circa 46,03 euro centesimi lordi. In totale, dunque, saranno 420 i milioni di kilowattora di energia elettrica risparmiati, una quantità pari al fabbisogno medio annuo di circa 150 mila famiglie.

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Si tratta di numeri ancor più positivi rispetto a quelli che si sono fatti registrare negli anni precedenti: nel 2021, infatti, il risparmio economico era stato di 105 milioni di euro, mentre nel 2020 i benefici dell’ora legale hanno determinato un calo della spesa economica di 66 milioni di euro.

Grazie all’ora legale ridotte le emissioni di CO2

Ecco perché, secondo Terna, il periodo ottimale è proprio quello che va da aprile a ottobre, perché permette di ridurre le emissioni CO2 nell’ambiente. Per l’anno in corso, è stata calcolata una diminuzione di ben 200 mila tonnellate di anidride carbonica. Merito, in gran parte, del minor utilizzo di luce artificiale che, nei mesi estivi, si colloca principalmente nelle ore serali quando la maggior parte delle attività lavorative sono già terminate.

Lo scenario

In generale, dal 2004 al 2021, l’Italia è riuscita a consumare circa 10,5 miliardi di kWh in meno grazie all’ora legale che, in termini economici, hanno determinato a un risparmio di oltre 1,8 miliardi di euro per i cittadini.

Nonostante resti ancora acceso il dibattito tra detrattori e favorevoli alla convenzione oraria, è indubbio che essa apporti benefici in termini di consumi energetici.

 

Alessandra Marcelli

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