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Agosto 4, 2020

Individuare, trattare e rimuovere inquinanti farmaceutici presenti nelle acque reflue ora è possibile. A dirlo è un team di ricercatori dell’Università di Swansea, nel Regno Unito, che ha lavorato allo sviluppo di un metodo innovativo ed efficace volto alla rimozione nelle acque di scarico degli scarti derivati da prodotti quali paracetamolo, ibuprofene e aspirina.

Acque reflue, rimozione degli inquinanti farmaceutici: lo studio

La ricerca è stata condotta in collaborazione con Biotage. Gli esperti, attraverso un sistema di rilevazione spettrometrica di massa, hanno scoperto che si possono rilevare e quantificare grandi quantità di inquinanti farmaceutici presenti non solo nelle acque reflue, ma in un’ampia varietà di fonti.

Attraverso una fase di preparazione dei campioni denominato QuEChERS, i ricercatori hanno facilitato il processo di estrazione degli inquinanti per la quale, in precedenza, era necessaria la combinazione di più metodi.

Molte persone non pensano a cosa succede una volta che i farmaci sono stati assunti. Come qualsiasi alimento, il farmaco viene espulso dal corpo e finisce in un impianto di trattamento delle acque reflue”,  ha sottolineato Rachel Townsend, una delle ricercatrici che ha preso parte all’indagine.

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Una erronea convinzione

Lo studio è particolarmente importante perché smentisce l’erronea convinzione secondo cui, durante il processo di trattamento delle acque reflue, gli inquinanti farmaceutici presenti si degradano.

Al contrario, la mancata estrazione di queste sostanze dalle acque di scarico rischia di riversarsi in corsi d’acqua come fiumi e torrenti, provocando effetti negativi soprattutto sugli animali. Ad esempio, come evidenziato da una ricerca analoga condotta qualche tempo fa, la presenza di residui un antinfiammatorio – il Diclofenac – ha provocato l’estinzione al 97/99% di alcune specie di avvoltoio in Asia.

Diventa fondamentale dunque proporre ed apportare modifiche significative al processo di trattamento delle acque reflue, al fine di garantire la totale rimozione dei residui di inquinanti farmaceutici particolarmente nocivi per l’ambiente e per la popolazione.

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