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Luglio 11, 2022

Salvaguardare gli ecosistemi marini, riducendone l’inquinamento dalle plastiche e microplastiche. Con questo obiettivo è nata Blue Eco Line, startup innovativa lanciata nel 2018 da un team di giovani desiderosi di dare il loro contributo per la tutela e la custodia dell’ambiente.

Plastica nei fiumi: le soluzioni di Blu Eco Line

Uno dei grandi problemi del nostro Paese è l’inquinamento delle acque fluviali, a cui consegue inevitabilmente il degrado di quelle marine. Basti pensare, infatti, che solo il 20% delle plastiche e microplastiche negli oceani è legato ad attività marittime: il restante 80% proviene dai fiumi.

Il sistema River Cleaner per rimuovere la plastica dai fiumi

Partendo da questa consapevolezza, Blue Eco Line ha ideato un’innovativa tecnologia che permette di monitorare e gestire da remoto la presenza della plastica nei fiumi prima che queste finiscano in mare. Il sistema, denominato River Cleaner, una volta posizionato su un argine del fiume permette la raccolta di scarti plastici e il loro successivo trasporto sul manto stradale in maniera totalmente autonoma, 24 ore su 24 senza alcuna interruzione. Una volta giunti sulla terraferma, i rifiuti vengono indirizzati allo smaltimento e conferiti a infrastrutture e mezzi autorizzati, già adibiti alla gestione dei rifiuti urbani.

Il sistema di monitoraggio River Eye

Il team ha anche lavorato al sistema di monitoraggio River Eye, con cui poter gestire e analizzare un’ampia mole di dati dai quali procedere alla classificazione dei materiali inquinanti distinguendo quelli organici dalla plastica.  Inoltre, River Eye permette anche l’identificazione dei siti fluviali più inquinanti, in cui rendere necessaria l’installazione di River Cleaner.

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I due progetti, in modo sinergico e complementare, mirano dunque a risolvere il problema della dispersione di plastiche in mare, rispondendo a uno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 volto alla lotta all’inquinamento marino.

 

Alessandra Marcelli

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